La stimolazione cognitiva è un intervento che non mira alla guarigione ma al rallentamento del decadimento cognitivo dovuto a malattia neurodegenerativa (demenza, parkinsonismi, corea ecc.) con il fine ultimo di raggiungere il miglior livello funzionale possibile, ridurre lo stress assistenziale dei caregivers, ritardare il più possibile l’istituzionalizzazione della persona.

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Attenzione alla terminologia!

Quando si parla di stimolazione cognitiva si fa riferimento ad interventi rivolti ad uno specifico target di persone, ovvero tutti coloro ai quali è stata riscontrata una patologia neurodegenerativa (es. demenza, parkinsonismi, corea ecc.). Per le persone che hanno subito un danno cerebrale è più opportuno parlare di riabilitazione cognitiva. Un altro termine che può generare confusione è: potenziamento cognitivo (o training cognitivo). Questo viene usato in riferimento a interventi verso persone sane che vogliono incrementare le loro funzioni cognitive.

Tutti questi interventi sono però accomunati da un fattore indispensabile per la loro buona riuscita: la motivazione e la collaborazione del paziente. Gli effetti si vedono infatti a medio-lungo termine, è importante quindi non interrompere il percorso.

In cosa consiste la stimolazione cognitiva?

Dopo un’accurata valutazione neuropsicologica che mette in luce una compromissione progressiva di molte aree cognitive, lo psicologo può proporre un intervento di stimolazione cognitiva. Questo intervento può risultare molto utile soprattutto a persone con decadimento cognitivo lieve o moderato.

Non dobbiamo confonderlo, però, con un semplice insieme di attività ludico-ricreative. Si tratta piuttosto di un percorso ben strutturato, adattato dal professionista sulle capacità del paziente e composto da attività non frustranti.

Uno dei vantaggi della stimolazione cognitiva è sicuramente quello di non avere controindicazioni ed effetti collaterali, oltre a quello di non interagire con i farmaci.

Che attività sono proposte?

Le attività possono vertere su diverse tematiche, sebbene si prediliga a mantenere una struttura abbastanza stabile dell’intervento. Tra queste troviamo attività di:

  • Reminescenza e memoria
  • Attenzione e concentrazione
  • Linguaggio e lettura
  • Calcolo e uso del denaro
  • Orientamento
  • Sensorialità
  • Riconoscimento e uso di oggetti
  • Manualità
  • Pianificazione