Per valutazione neuropsicologica si intende un’indagine complessa, che ci permette di avere un quadro del funzionamento cognitivo di una persona, del suo comportamento e delle sue potenzialità di riabilitazione (grazie all’individuazione di aree di forza e debolezza) attraverso diverse fasi.

Fasi della valutazione neuropsicologica

Anamnesi

La raccolta dei dati anamnestici non comprende unicamente le generalità (nome, età, sesso, professione ecc.). Attraverso di essa, infatti, prendiamo visione di eventuali esami strumentali effettuati (Risonanze magnetiche, TAC, PET ecc.) o di precedenti documentazioni mediche. Raccogliamo, inoltre, informazioni sul motivo per il quale il paziente ci ha contattato, sulla sua storia clinica e quella dei familiari, sulla sua personalità prima dell’esordio della patologia e sull’impatto che questa ha avuto nella quotidianità.

Colloquio con il paziente

Si tratta di una piccola conversazione con il paziente, attraverso la quale si raccolgono informazioni su alcuni aspetti qualitativi che i test non riescono a cogliere (es. grado di consapevolezza riguardo alla patologia o l’eloquio). Inoltre, il colloquio permette al paziente di entrare un po’ più in confidenza con lo psicologo e di instaurare con lui una prima relazione.

Colloquio con caregivers

Lo psicologo può anche decidere di non effettuare questo passaggio, se pensa di avere tutte le informazioni necessarie sul paziente e sulla sua famiglia. Talvolta, però, il paziente è talmente disorientato che ci obbliga a far ricorso a informazioni date da terzi (generalmente i caregivers che lo accompagnano). In altre circostanze, è possibile anche che i caregivers vogliano parlare dell’assistito in sua assenza (per paura di ferirlo, perchè ignaro della diagnosi ecc.). In questi casi, quindi, possiamo accoglierli separatamente.

Somministrazione dei test

Il paziente viene sottoposto ad una serie di test che hanno lo scopo di indagare le varie funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio, intelligenza, prassie, funzioni esecutive, orientamento ecc.) e vedere se queste sono nella norma in base all’età, al sesso o alla scolarità (grado di istruzione). La fase di somministrazione può essere suddivisa in due sessioni: una di valutazione generale (screening) e una di approfondimento. Alla fine, lo psicologo si prenderà del tempo per il calcolo dei punteggi, l’interpretazione dei risultati, la redazione di una relazione che metterà in luce le aree compromesse, permettendo infine di avanzare un’ipotesi diagnostica.

Restituzione

Lo psicologo restituisce una spiegazione chiara dei risultati dei test, della prognosi e delle conseguenze della patologia sulla vita quotidiana. Se necessario, in questa fase, lo psicologo può indicare anche un percorso di riabilitazione o stimolazione cognitiva (in base all’ipotesi diagnostica).