Nell’ultimo articolo ci siamo lasciati con tante nozioni nuove sui mattoncini del nostro sistema nervoso: i neuroni. Oggi direi di approfondire un po’ l’argomento “corteccia cerebrale” vista l’importanza del suo essere sede delle nostre funzioni cognitive superiori.
La corteccia cerebrale
Sostanza grigia e Sostanza bianca
Se all’interno il cervello è composto da sostanza bianca, all’esterno è costituito da un tipo di tessuto detto sostanza grigia.
Sappiamo che questo tessuto, è denominato in questo modo perché, se non debitamente nutrito dai vasi sanguigni, diventa grigiastro e che la differenza di colorazione tra l’esterno e l’interno del cervello è dovuta a due diverse componenti dei neuroni (ne abbiamo parlato qualche articolo fa, ricordate?).
Proprio perché la scorsa volta abbiamo appreso la struttura di un neurone e le sue componenti, ora abbiamo tutte le nozioni necessarie per poter capire al meglio cosa intendessi dire con “diverse componenti dei neuroni”.
La sostanza bianca è ricca di assoni con guaine mieliniche mentre la sostanza grigia è ricca di corpi cellulari (il soma dei neuroni). Ecco qui quali sono le componenti da considerare per capire la differente colorazione: il soma e gli assoni.
I solchi della corteccia cerebrale
Dovete sapere che all’interno della corteccia cerebrale si trovano circa 16 miliardi di neuroni e 300 trilioni di sinapsi…numeri che non si riescono nemmeno ad immaginare!
Inoltre, abbiamo già visto come essa sia piena di pieghe (i solchi e le circonvoluzioni) che le permettono di occupare la maggior superficie possibile in uno spazio piuttosto ridotto. Secondo alcuni studi, i 2/3 circa della corteccia cerebrale non sono visibili in quanto nascosti all’interno dei solchi. Quindi, la parte visibile sarebbe solo la punta dell’iceberg!
Ci sono tre importanti solchi che è opportuno menzionare: il solco centrale (o scissura di Rolando), il solco laterale (o scissura di Silvio…no, non Berlusconi!) ed il solco interemisferico (o fessura longitudinale).
Gli emisferi della corteccia cerebrale
Il cervello, come abbiamo già visto, è suddiviso in due emisferi (due calotte semisferiche), uno destro e uno sinistro.
Questi sono separati dal solco interemisferico e collegati attraverso delle commessure, ovvero delle zone di congiunzione la cui più famosa è senz’altro il corpo calloso.
Questo è un grosso fascio di assoni (quindi, è un ammasso di sostanza bianca) che permette lo scambio di informazioni tra un emisfero e l’altro.
I lobi della corteccia cerebrale
Per convenzione, ogni emisfero viene idealmente suddiviso in 4 aree chiamate lobi. Vediamoli nel dettaglio:
- Il lobo frontale è la porzione anteriore della corteccia comprendente, quindi, quella sezione di cervello dietro la nostra fronte. Si tratta del più grande dei lobi e i suoi confini sono dettati dal solco centralee, a sud, dal solco laterale.
- Il lobo parietale è quella porzione di corteccia che segue il lobo frontale. Si posiziona al terzo posto per estensione (dopo il lobo frontale e quello temporale) e i suoi confini sono dettati dal solco centrale che lo divide dal lobo frontale, il solco parieto-occipitale che lo divide dal lobo occipitale e il solco laterale che lo divide dal lobo temporale.
- Il lobo temporale è la porzione laterale-inferiore della corteccia (più o meno dietro le tempie e l’orecchio). Si posiziona al secondo posto per estensione, dopo il lobo frontale, e i suoi confini sono dettati dal solco laterale e da una linea immaginaria (qui non c’è un solco che ci può aiutare) che lo divide dal lobo occipitale.
- Il lobo occipitale è la porzione posteriore della corteccia e si trova, quindi, dietro alla nuca. Per estensione è il lobo più piccolo ed i suoi confini sono il solco parieto-occipitale a nord, che lo divide dal lobo parietale, e la linea immaginaria sopraccitata che lo divide dal lobo temporale.
Corteccia cerebrale: conclusioni
In questo nuovo articolo ci siamo soffermati sulla corteccia cerebrale, vedendo come questa possa essere suddivisa idealmente in diverse sezioni (i lobi). Queste diverse aree ci saranno molto utili nei prossimi articoli per collocare le varie funzioni cognitive che approfondiremo.
A presto!
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